In questa prima parte del percorso prestiamo particolare attenzione alla consapevolezza del corpo, sia nella pratica formale che nella vita quotidiana.
Prestando una amorevole attenzione alla posizione del corpo e al respiro possiamo renderci conto di come il respiro fluisce più libero quando siamo in una posizione eretta e allo stesso tempo rilassata, quando corpo e respiro sono in armonia. Grazie a questa consapevolezza, nel tempo, quando ci accorgiamo di aver perso questa postura nasce da sé l’impulso a ritrovarla e a sentirci nuovamente a casa nel corpo.
Questa gentilezza e apertura che portiamo al corpo e al respiro, accogliendoli per come sono momento per momento, crea uno spazio nel quale sempre più parti del corpo possono sbloccarsi e tornare a partecipare libere al movimento del respiro. Torniamo a percepire sempre più ogni parte del corpo. Questa maggiore libertà del corpo influenza lo stato della mente (manteniamo per ora, al puro scopo descrittivo, questa divisione virtuale tra corpo e mente), che si acquieta e gioisce.
Quando nella pratica sorgono sensazioni e pensieri spiacevoli possiamo con sempre maggiore facilità non reagire immediatamente ma semplicemente riconoscerli e accoglierli come tali (addirittura sorridere loro!): semplici sensazioni, semplici pensieri, che stanno per un po’ e poi come, ogni cosa, svaniscono.