DIALOGO COME VIA DELLA TRASFORMAZIONE
“In un vero dialogo, entrambe le parti desiderano cambiare”
(Thich Nhat Hanh)
Nel video che abbiamo recentemente proposto, Thich Nhat Hanh unisce i piani delle verità relativa e assoluta con una linea, formando una Z. Questo non significa che la pratica consista nel passare gradualmente dalla verità relativa a quella assoluta! La meditazione ci permette di realizzare che c’è una sola verità che le include entrambe. Tenere costantemente insieme, come un’unica verità, questi due piani della realtà è la grande sfida che abbiamo come esseri umani.
Martin Buber sostiene che gli esseri umani non possono pienamente dimorare nella incondizionalità della verità assoluta, al contrario il luogo in cui la vita umana si svolge e trova il suo significato è il terreno della dualità e della relazione.
La mente condizionata, che vive nella dimensione relativa e considera l’altro come un oggetto, è una forma di monologo. D’altra parte, la dimensione assoluta è caratterizzata essenzialmente dal silenzio. Abitare pienamente il regno umano, invece, secondo Buber, significa vivere in relazione e in dialogo, qualcosa di molto più profondo del semplice scambio verbale: è incontrare e onorare la diversità e l’unicità dell’altro.
Swami Prajnanpad, un insegnante indiano della tradizione Advaita, propone un modo molto concreto di “trascendere l’ego”: “L’ego ti fa vedere solo te stesso e nessun altro. Ma scompare non appena vedi che, insieme a te, ci sono anche gli altri. Quando accogli l’io dell’altro, devi necessariamente includervi anche il suo modo di vivere, le sue abitudini e i suoi modelli di comportamento, i suoi modi di pensare, tutto il suo essere. Così come tu hai i tuoi modi, anche lui ha i suoi modi. Non appena si accoglie questa realtà, l’enfasi sul proprio io diminuisce. Giudicare significa paragonare; ma essendo tutto distinto e singolare, non c’è mai nulla da paragonare. Tutto è incomparabile, unico e assoluto. Ci sono solo differenze. Non appena accogli l’altro così com’è, il tuo ego scompare immediatamente. La comprensione genera empatia, l’empatia genera amore e unione. Quando davvero vedi l’altro, sei libero dall’altro. Perché non hai aspettative nei suoi confronti! Libertà da cosa? Dalla mia creazione mentale, dalla relazione con l’altro che ho creato nella mia mente”.
Che ne dici nei prossimi giorni di vivere le conversazioni con gli altri, quando e per quanto possibile, con questo spirito e questa intenzione di realizzare un reale dialogo? Se ti fa piacere, facci sapere com’è andata!